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al testo di Adielle
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A sue nature parallele rivolge la domanda quanto ancora occuperanno spazio nella teca? Certe immagini come formiche operaie non hanno tregua. La mente perforata da spilli di cemento. Un sortilegio immaginario a garantire nuove prede. I pensieri che arroventano corteccia di alberi segreti e la sede dislocata del cuore nel petto. Prende fuoco con frequenza se sollecitato fino a consumarsi di nuovo in un nulla di fatto. Il bosco che ci vide marciapiedi. O mi arrendo o mi frantumo in mille pezzi. Lascio ai gatti randagi i combattimenti di genere. Io osservo comandamenti alla finestra con la notte a piè di pagina. Prendo le distanze da me stesso l'ardua sentenza confiscando sogni di gloria, mezzi di un altro.
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